L’amore è da Dio
Sabato, feria propria dell’8 gennaio
1Gv 4,7-10 Sal 71 Mc 6,34-44
Ha appena accolto i discepoli di ritorno dalla predicazione e insieme con loro ha raggiunto un luogo dove riposarsi un po’, loro soli, perché erano “molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare” (6,31). Ma, al vedere la folla, “ebbe compassione”. Compatire significa soffrire insieme, sentire come l’altro che soffre… ma Gesù fa molto di più. Il verbo greco indica un sentire viscerale, materno. Indica quell’amore che lega in modo indissolubile una madre al suo bambino, fin da quando egli si forma nel suo grembo. Questo sente Gesù nella sua umanità e per questo “si lascia mangiare”, dedicandosi tutto alla folla, insegnando e spezzando il pane per loro. Questo è l’amore di Gesù per la folla. Questo è l’amore di Dio per ciascuno di noi. In forza di questo amore, anche noi possiamo sentire e avere questa compassione.
La tenerezza e misericordia del tuo amore, o Padre, ci renda sempre più simili al Tuo Figlio Gesù.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 233]
Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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