Ecco…l’Agnello
Lunedì, feria propria del 3 gennaio
1Gv 2,29-3,6 Sal 97 Gv 1,29-34
Giovanni ci testimonia un Dio che “viene verso ciascuno di noi”, un Dio che ci viene incontro in tutto. Gesù non soltanto si incarna, ma una volta fattosi uomo continua la sua “discesa” umile mettendosi in fila con i peccatori per farsi battezzare. Vedendolo, Giovanni non lo indica come il “leone della tribù di Giuda”, non lo chiama “Pastore d’Israele”, ma “agnello di Dio”. Giovanni, che ha speso la sua vita per richiamare alla conversione, non ci indica la forza di Dio, né il suo dominio. Vedendo Gesù ci indica la sua umiltà e mitezza. Perché confrontando il nostro cuore con la Sua umiltà e mitezza con estrema facilità possiamo riconoscere le nostre ombre, le nostre tenebre, e accogliere senza timore Colui che viene a prendere su di sé e togliere il nostro peccato.
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Andiamo incontro a Cristo Signore.
Dalla regola non bollata [FF 64]
E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il santo tuo amore, con il quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre vergine beatissima Santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di lui ci hai voluti redimere dalla schiavitù.
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