È con noi
Mercoledì II Settimana di Avvento
Gen 3,9-15.20 Sal 97 Ef 1,3-6.11-12 Lc 1,26-38
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, solennità
La prima parola dell’angelo è: “rallegrati”, sii contenta… Poi spiega il perché di questa gioia: “il Signore è con te”. Maria, dunque, può gioire pienamente prima ancora di dire “sì”, già per il fatto che il Signore è con lei. Possiamo dire che è Dio che, per primo, dice “sì” a lei, e lei fa lo stesso: dice “sì, eccomi”. Dio dice “sì” a ciascuno di noi, prima ancora di qualsiasi nostra risposta. È il “sì” che ci ricorda che siamo amati, immensamente e per sempre. In Maria questo amore è stato prodigioso, perché ha concepito il “frutto benedetto”, il Figlio di Dio. Ma “il Signore è con te” è una realtà che riguarda ciascuno, concretamente, personalmente. Anche in ciascuno di noi Dio vuole fare prodigi, vuole portare frutti di vita e di bene per l’umanità. Come accogliere anche noi questo frutto? Maria pone, con rispetto e intelligenza, la sua domanda a Dio: “Come avverrà questo?” Ha bisogno di comprendere ed essere consapevole di ciò che le sta accadendo. Forse anche noi abbiamo bisogno di essere più consapevoli, di fare domande al Signore: se con fede e semplicità, con amore e intelligenza gliele poniamo, troverà certo il modo di indicarci la strada.
Signore, con i nostri “sì” possiamo anche noi contribuire alla realizzazione del tuo Regno già qui ed ora. Donaci di saper guardare alla bellezza e alla generosità dell’Immacolata, Vergine e Madre, per compiere ciò che ti piace.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 743]
Francesco riteneva gran peccato non fare qualcosa di bene e giudicava un retrocedere il non progredire sempre. (…) «Ho invocato il Signore – spiegò ai compagni – perché si degnasse di indicarmi quando sono suo servo e quando no: perché non vorrei essere altro che suo servo. E il Signore, nella sua immensa benevolenza e degnazione, mi ha risposto ora: “Riconosciti mio vero servo quando pensi, dici e agisci santamente”. Per questo vi ho chiamati, fratelli, perché voglio arrossire davanti a voi, se a volte avrò mancato in queste tre cose».
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