Chiediamo l’amore paziente
Venerdì I Settimana di Avvento
Is 29,17-24 Sal 26 Mt 9,27-31
San Francesco Saverio, memoria
è una scena particolare quella del Vangelo di oggi, perché Gesù si sta allontanando e due ciechi quasi lo inseguono. è come se stiano rincorrendo l’ultima opportunità, come se fossero in ritardo, come se non se ne fossero accorti prima della Sua presenza. Immaginiamo anche la fatica, data la loro cecità. Ma, che forza la fede vissuta insieme! I due ciechi hanno capito qual è la via della vita e insieme sono concordi nel cercare la pietà di Gesù che si manifesta nel Bene! E Gesù si ferma entrando in casa, nel luogo dell’intimità, della condivisione. Allora lì i ciechi non devono più gridare, stanno con Lui. Il Signore instaura un dialogo partendo dal loro desiderio di pietà, di riconciliazione, di compassione, di amore paziente (= hesed, misericordia). è il suo amore paziente che guarisce, che ridà forza alla fede personale per poter camminare nella luce per le vie della Vita!
Signore Gesù, donami sempre di seguirti per entrare nella tua casa e lasciarmi coinvolgere dallo stare con Te.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 784]
San Francesco praticava tutte le devozioni, perché godeva dell’unzione dello Spirito, tuttavia provava uno speciale affetto verso alcune forme particolari di pietà. Fra le altre parole, che ricorrevano spesso nel parlare, non poteva udire l’espressione «amore di Dio» senza provare una certa commozione. Subito infatti, al suono di questa espressione «amore di Dio» si eccitava, si commoveva e si infiammava, come se venisse toccata col plettro della voce la corda interiore del cuore.
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