Sommersi di debiti e di misericordia
Mercoledì XXXI Settimana del Tempo ordinario
Rm 13,8-13 Sal 111 Lc 14,25-33
Sembrano in contrapposizione i due brani della Parola di oggi: San Paolo ci esorta ad amare il prossimo come noi stessi. E poi Gesù sembra chiederci …di non esagerare! In realtà questi due inviti ci indirizzano verso un unico amore profondo, maturo, libero, autentico. Sì, è vero: abbiamo un debito d’amore costantemente aperto verso i nostri fratelli. Non capita forse di scontrarci con l’incapacità di amare, apprezzare, accogliere l’altro così com’è? È un limite che spesso ci scoraggia e sembra riportarci ogni volta a dover ricominciare da capo nelle relazioni. Accade perché ci illudiamo di poter estinguere questo debito verso gli altri, puntando unicamente sui nostri sforzi, risorse interiori, propositi, impegni, volontà. Ma questi non bastano e intanto … il debito aumenta a dismisura! O forse il nostro orgoglio è più intento a liberarsi da debiti fastidiosi, piuttosto che cercare il vero bene di chi ci è accanto? Gesù, come sempre, ci indica la strada migliore: preoccupiamoci di mettere Lui al di sopra di ogni cosa, la sua misericordia al di sopra di ogni interesse, di ogni nostra gioia, di ogni affetto. Tutto il resto ritroverà la sua giusta misura e ordine. Andiamo a Lui (cf. 14,25), che “fa nuove tutte le cose” (Ap 21,5).
“Signore Gesù, tu sei il bene più grande, nel quale ogni altro bene riceve il suo pieno valore e significato” (Papa Francesco).
Dall’Ufficio della Passione [FF 288]
Portate in offerta i vostri corpi, prendete sulle spalle la sua santa croce, e seguite sino alla fine i suoi santissimi comandamenti.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.