Occhi aperti
Sabato XXX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 11,1-2a.11-12.25-29 Sal 93 Lc 14,1.7-11
I farisei osservano Gesù. E Gesù osserva i farisei. I primi – sappiamo – guardano per trovare motivi per accusare Gesù. Gesù, invece, guarda in un altro modo. Lui sa cosa da senso alla sua vita: l’amore del Padre. Allora ogni cosa per lui diventa motivo per indicare questo amore e la strada per viverlo. Così, notando come sceglievano i primi posti, non perde l’occasione e insegna che per vivere da figli di Dio bisogna scegliere di occupare l’ultimo posto, cioè cercare la piccolezza, l’umiltà, il nascondimento. Con il suo atteggiamento Gesù ci insegna a guardare con sapienza a ciò che ci circonda, a saper leggere, nella nostra vita ordinaria, le occasioni, gli incontri, le relazioni, alla luce del Vangelo e trarre da ogni cosa, anche cattiva, un insegnamento buono per la nostra vita. Non si tratta di “cercare indizi” quanto piuttosto di chiedere allo Spirito Santo il dono di saper osservare bene, di avere uno sguardo pieno non del nostro giudizio ma della sua sapienza .
Alla tua luce, Signore, vediamo la luce. Donaci occhi capaci di vedere come tu vedi.
Dalle Ammonizioni [FF 165]
Beati i puri di cuore, poiché essi vedranno Dio. Veramente puri di cuore sono coloro che disprezzano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano mai di adorare e vedere sempre il Signore Dio, vivo e vero, con cuore e animo puro.
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