Il viaggio più importante
Mercoledì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Esd 9,5-9 Tob 13 Lc 9,1-6
Gesù invia i discepoli ad annunciare il vangelo, li prepara al viaggio della missione, e chiede loro uno stile molto essenziale. Forse troppo… Come si fa a partire senza un sostegno, senza pane né denaro per viaggiare in sicurezza? Gesù sa che c’è un cammino di umiltà da compiere, che viene prima di ogni grande impresa. Sa che il primo viaggio da fare è quello di “discesa” verso le profondità del proprio cuore, per scoprire la verità di noi stessi: senza scuse, né accuse, né bugie. Lo stile essenziale del viaggio ci aiuta ad incontrare questa verità. Anche Esdra compie il suo viaggio, incontra finalmente la verità del suo cuore, e capisce che è misero, che le sue colpe sono grandi. Come il suo popolo, ha bisogno di essere purificato, guarito, trasformato da Dio. Così impara a stare davanti a Lui con maggiore fede e nella verità. Anche noi, custodendo l’essenzialità della vita, cresciamo nella verità. E impariamo, come Esdra, a stendere le mani verso il Signore, unica nostra ricchezza. La sua infinita bontà saprà far brillare i nostri occhi e darci sollievo.
In qualunque prova ti invocheremo, ci esaudirai,
e sarai nostro Signore per sempre.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 356]
Francesco, udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di Spirito Santo, esclamò: «Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!».
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