Ecco tua madre
Mercoledì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
Eb 5,7-9 Sal 30 Gv 19,25-27
Beata Vergine Maria Addolorata
“Gesù offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime”. Parole dolorose che richiamano la passione e la croce del Signore. Una sofferenza intensa, ma non assurda, perché Gesù ne conosce il senso. Continua a riporre la sua fiducia nel Padre. Si abbandona pienamente nelle braccia di Colui che è presente, che lo sostiene, anche se in modo misterioso. Sa con certezza che lo salverà dalla morte. Sotto la croce c’è anche Maria. Forse, come ogni mamma, avrebbe voluto prendere lei quel dolore, piuttosto che vedere soffrire il figlio. Anche questa presenza, discreta ma significativa, sostiene Gesù. La comunione profonda che c’è tra loro, non può che consolare il Figlio. Lui la vede, la sente vicino. Tanto che si premura di affidarla alle cure del discepolo amato. E quindi a tutti noi! Contempliamo oggi questo amore materno, discreto e forte. Sentiamo Maria presente anche nella nostra storia, nelle nostre giornate, nelle piccole e grandi prove, così come nella gioia e nel bene che riceviamo. Con discrezione, lei ci custodisce, cammina al nostro fianco. Papa Francesco ci suggerisce di rivolgerle, con gratitudine, questa bella preghiera:
“Vergine Maria, grazie per aver accettato di essere madre quando l’angelo te lo ha chiesto. E grazie di aver accettato di essere madre quando Gesù te lo ha chiesto”.
Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1165]
Francesco circondava di indicibile amore la Madre del Signore Gesù, per il fatto che ha reso nostro fratello il Signore della Maestà e ci ha ottenuto la misericordia. In Lei, principalmente, dopo Cristo, riponeva la sua fiducia e, perciò, la costituì avvocata sua e dei suoi.
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