Croce che unisce
Martedì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
Fil 2,6-11 Sal 77 Gv 3,13-17
Esaltazione della Santa Croce, Festa
La festa dell’Esaltazione della Croce ha la sua origine storica nella croce ritrovata, sottratta e riconquistata nel VII secolo dall’imperatore Eraclio. Al cristiano che ne celebra il motivo spirituale, si manifesta “lo svelamento supremo di Dio”, ci dice Ermes Ronchi in un suo commento. Gesù, con la sua accettazione della croce, è venuto a portare un punto di incontro tra Dio e il mondo, tra il bello e infinito cielo e la bella e finita terra. La croce è questo amore che unisce, che completa. Esso corona il tanto amore di Dio, già donato gratuitamente con la creazione, attraverso il dono dello Spirito Santo e la vita eterna. Amore che dobbiamo accogliere, perché il cristiano non è tanto colui che ama Dio, ma colui che sa, che crede di essere amato da Lui. Per questo trova senso nel servire, salvare, non giudicare, dare la vita. Accogliendo la croce, si arriva alla vera immagine di uomo che ci mostra Gesù. Solo Lui è capace del dono supremo, solo Lui fratello di tutti e di ognuno, capace di mettersi nelle mani del Padre.
L’evangelista Giovanni ci dice che: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”. Quel Figlio davanti al quale, seppur sfigurato, ogni ginocchio di piega (S. Paolo). Ti chiediamo Signore il dono di saperti contemplare e di saperci inchinare davanti alla tua bellezza suprema!
Dalle Lettere di S. Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2879]
Vedi che Egli per te si é fatto oggetto di disprezzo, e segui il suo esempio rendendoti, per amor suo, spregevole in questo mondo. Mira, o nobilissima regina, lo Sposo tuo, il più bello tra i figli degli uomini, divenuto per la tua salvezza il più vile degli uomini, disprezzato, percosso e in tutto il corpo ripetutamente flagellato, e morente perfino tra i più struggenti dolori sulla croce. Medita e contempla e brama di imitarlo.
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