Verità e misericordia
Mercoledì XXI Settimana del Tempo Ordinario
1Ts 2,9-13 Sal 138 Mt 23, 27-32
“Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici…”. Sembra che vedere il male negli altri, piuttosto che in sé stessi, sia un’attività praticata da sempre. Nel caso di questi farisei, il loro giudizio si scagliava sugli antenati che avevano messo a tacere i profeti con la violenza. È certo più facile individuare il male nel comportamento altrui, anziché affrontare la fatica di riconoscerlo nel proprio cuore, e lottare per il cambiamento. Il salmo 138 ci viene in aiuto: nel versetto finale -che la liturgia oggi non riporta- il salmista prega così: “Scrutami Dio e conosci il mio cuore, vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita”. Potrebbe essere una bella preghiera quotidiana. Perché solo lo sguardo di Dio sa tenere insieme la verità con la misericordia. Le iniquità che affliggono il mondo, in una certa misura, abitano anche dentro di me. Custodire questa consapevolezza mi rende meno intransigente verso gli altri e di più verso me stesso, e permette a Dio di purificarmi e trasformarmi veramente.
Grazie Signore perché tu “vuoi la sincerità del cuore, e nell’intimo mi insegni la sapienza” (Sal 50).
Dalle Ammonizioni [FF 154]
E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crocifiggerlo, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. Di che cosa puoi dunque gloriarti?
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