Custodire per comprendere
Venerdì XVIII Settimana del Tempo Ordinario
2Pt 1,16-19 Sal 96 Mc 9,2-10
Trasfigurazione del Signore, festa
Al termine dell’esperienza di bellezza e di rivelazione vissuta dai discepoli, Gesù ordina loro di “non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti”. Questo silenzio messianico, così caro all’evangelista Marco, ha uno scopo: quello di non bruciare le tappe, ma di imparare a coltivare la fede in Gesù. L’esperienza di rivelazione nella fede ha bisogno di essere custodita per poi aderire alla persona di Gesù con radicalità e vivere l’esperienza pasquale di vita nuova nello Spirito Santo. San Pietro nella sua lettera racconta questa esperienza illuminata dallo Spirito Santo, questa esperienza pasquale. Lui e i suoi amici sono stati testimoni oculari della grandezza del Signore che ha ricevuto onore e gloria da Dio Padre. Nel loro cuore non c’è più la tenebra, il dubbio, ma è giorno, è sorta la stella del mattino. Sia così anche nel nostro cammino!
Perché tu, Signore, sei l’Altissimo su tutta la terra, eccelso su tutti gli dèi (Sal 96).
Dalle lettere di Santa Chiara ad Agnese di Praga [FF 2887]
Chi potrebbe, dunque, impedirmi di rallegrarmi per sì mirabili motivi di gaudio? Gioisci, perciò, anche tu nel Signore sempre, o carissima. Non permettere che nessun’ombra di mestizia avvolga il tuo cuore, o signora in Cristo dilettissima, gioia degli Angeli e corona delle tue sorelle.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.