Come scintille nella stoppia
Sabato XIX Settimana del Tempo Ordinario
1Gv 3,14-18; Sal 115; Gv 15,12-17
San Massimiliano Kolbe, Sacerdote e martire
Oggi ricordiamo un grande santo, amico di Dio e degli uomini, che visse fino in fondo l’amore al Signore Gesù, alla Vergine Maria e a San Francesco. Ma ha saputo anche incarnare questo amore in modo molto creativo, lungo tutto il suo cammino di donazione e apostolato. Il gesto generoso e così noto, alla fine della sua prigionia, con cui si offre nel campo di Aushwitz, per la salvezza di un padre di famiglia, non è che la sintesi di una vita totalmente donata. “Le anime di giusti come scintille nella stoppia, correranno qua e là”. Il Libro della Sapienza, oggi, ci dà un’immagine viva che rende bene l’idea di una vita appassionata del Vangelo, instancabile nella missione, piena di coraggio e creatività. Una scintilla, una particella di brace che si stacca dal ceppo ardente per dare luce e calore qua e là. Attingiamo anche noi al fuoco dell’amore di Dio: potremo essere anche noi scintille, bruciare dello stesso amore ed essere calore e luce per i fratelli.
Dalla Leggenda di Santa Chiara (FF 3246 – 3254)
Facendosi più vicino il Signore e già quasi stando sulla soglia, Chiara vuole che le stiano accanto sacerdoti e frati spirituali, che le ripetano la Passione del Signore e sante parole. E appena tra di essi le appare frate Ginepro (…) Ed egli, aprendo la bocca, dalla fornace del cuore ardente libera fiammeggianti scintille di parole, e la vergine di Dio trova grande consolazione nelle sue parabole. Infine si volge alle figlie in lacrime, raccomandando loro la povertà del Signore e ricorda lodando i benefici divini. Benedice devoti e devote sue e implora larga grazia di benedizione su tutte le figlie, sia presenti che futuri.
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