Cosa domandiamo?
Martedì XVI Settimana del Tempo ordinario
Es 14,21-31 Es 15,8-10.12.17 Mt 12,46-50
Nel Vangelo di oggi leggiamo la conclusione di una sezione caratterizzata dalle dispute di Gesù con i farisei, dove i temi erano l’identità di Gesù e il senso delle sue opere. Ma forse la domanda vera era: chi siamo noi? Come quello che tu fai con noi può dare senso e bellezza alla nostra vita? Come posso dire chi sono io? Allora forse, non a caso, oggi Gesù rivela chi è “suo”. La nostra più profonda identità la scopriamo solo nell’appartenenza a Gesù e nella condivisione con lui e con i fratelli della ricerca della volontà del Padre.
Gesù sa quanto siamo fragili e capaci di inutili complicazioni, proprio come i farisei. Allora tende la mano verso di noi, cioè perdona, ha pietà, getta nel mare i nostri peccati, ci cerca senza stancarsi… fa di tutto perché diventiamo “suoi” e, stando nel suo cuore, conosciamo l’amore del Padre che rende tutti fratelli e fa rimanere solo le domande essenziali attorno alla volontà del Padre, onnipotente nell’amore.
Signore Gesù, libera il nostro cuore dalle domande vane e donaci l’umiltà che fa desiderare solo te.
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 200]
Siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri.
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