Comandamento per donare la vita
Venerdì V Settimana di Pasqua
At 15,22-31 Sal 56 Gv 15,12-17
Le parole di Gesù preparano i discepoli, e perciò anche noi, a stare nel dono della vita. Proprio perché il suo comandamento è che viviamo amando come Lui ci ama, offre delle indicazioni precise.
Dare la vita per i propri amici, chiamati a donarla come regalo prezioso a chi non l’ha, come si fa tra amici. Ma cosa donare? Certamente i doni stessi del Signore: il perdono, l’amore, il credere. Doni ricevuti gratuitamente e da restituire in una relazione con Lui al centro. Ci dice che siamo suoi amici facendo ciò che ci comanda, se rimaniamo nella sua Parola, bene prezioso.
Ci viene chiesto ti dimenticarci del desiderio di onnipotenza e di protagonismo. Siamo noi gli scelti e ci viene donato lo Spirito Santo che ci permette di amarLo e di amare il nostro prossimo.
Chiediamo il coraggio di guardare a Gesù, alla sua vita per comprendere e restituire, passo passo, ciò che capiamo, nello Spirito Santo, di questo Amore unico ed eterno.
Signore Gesù, donaci l’umiltà e la semplicità nel dono sincero di noi.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 775]
Il Santo praticava personalmente con cura particolare e amava negli altri la santa semplicità, figlia della grazia, vera sorella della sapienza, madre della giustizia. Non che approvasse ogni tipo di semplicità, ma quella soltanto che, contenta del suo Dio, disprezza tutto il resto […] È la semplicità che in tutte le leggi divine lascia le tortuosità delle parole, gli ornamenti e gli orpelli, come pure le ostentazioni e le curiosità a chi vuole perdersi, e cerca non la scorza ma il midollo, non il guscio ma il nòcciolo, non molte cose ma il molto, il sommo e stabile Bene.
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