La gioia del Signore scaccia l’accusa
Giovedì III Settimana del Tempo di Quaresima
Ger 7,23-38 Sal 94 Lc 11,14-23
La gioia nel Signore scaccia l’accusa
Gesù scaccia il demonio e lo accusano di essere suo amico, suo complice. E Lui ne approfitta per fare una catechesi. Il diavolo sappiamo essere un divisore, ma Gesù ne parla come di un regno unito in sé stesso. Divide sì gli altri, ma rimane ben unito in sé, perciò è un avversario forte. Gesù lo chiama anche Satana che in ebraico significa accusatore. E chi accusa? Accusa noi, ci giudica e ci condanna in modo implacabile e di fronte a lui risultiamo sempre mancanti. Ma come fa ad accusarci? Non conosce il nostro animo, ma ci conosce per altre vie. Sant’Antonio del deserto dice: “Rispetto agli angeli, i demoni mancano di conoscenza, in quanto non sono in grado di leggere nell’animo dell’uomo, ma sono attenti osservatori del nostro comportamento, della voce e del nostro modo di muoverci. Quando vengono, come ci trovano, così si comportano nei nostri riguardi e adattano le loro immagini ai pensieri che colgono in noi. Se ci vedono spaventati e turbati, subito, come dei ladri che trovano la casa incustodita, aggrediscono … Così, se ci vedono turbati e pieni di paura, con minacce e immagini aggiungono ancora timore. In tal modo l’anima, trovandosi in simili condizioni, soffre”.
Mettiamo il più forte, Gesù, a custodire i nostri cuori. Gioiamo nel Signore, pensiamo ai beni da Lui promessi. Stiamo davanti a Lui con affetto e l’accusatore non troverà spazio in noi.
Signore, liberaci dal male.
Dalla Leggenda Perugina [FF 1652]
Diceva: “Il diavolo esulta quando riesce a spegnere o affievolire, nel cuore del servo di Dio, la tenerezza e la letizia provenienti da una pura preghiera e da altre opere buone”.
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