Richiesta inclusiva
Giovedì V Settimana del Tempo Ordinario
Gen 2, 18-25 Sal 127 Mc 7,24-30
Beata vergine Maria di Lourdes, memoria facoltativa
Sia Gesù che la donna compiono due gesti coraggiosi: Gesù entra in un territorio pagano e la donna entra nella casa dove Lui si trovava. Ed è un incontro eccezionale perché la donna è l’unico personaggio
straniero che osa entrare nella casa in cui si trova Gesù. Le regole di purità vietavano ogni promiscuità di israeliti con persone pagane e non prevedevano tanta libertà di movimento di una donna con un rabbi.
Ma questo gesto così ardito e trasgressivo è dato da una motivazione importante, c’è di mezzo una bambina da liberare dal demonio. A questa situazione Gesù si dedica con impegno tutto speciale ed
efficace, quale segno della Signoria di Dio. Davvero il Signore ci vuole salvare a tutti i costi! Gesù non dice alla donna che è esaudita per la sua fede, ma che lo è per la sua parola. Non è solo una parola di
richiesta di guarigione. In essa c’è un segno di umiltà e di desiderio di appartenenza. In essa c’è la richiesta di amore inclusivo: “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli” (Mc
7,28). E per questa parola inclusiva Gesù realizza il miracolo!
Oggi chiediamo a Maria di saper imparare da lei la concretezza dell’Amore che sa accogliere.
Dalla Compilazione di Assisi [FF 1633]
Secondo il beato Francesco, chiedere l’elemosina per amore del Signore Dio era il gesto più nobile, elevato e dignitoso, davanti a Dio e anche davanti al mondo. E infatti tutte le cose che il Padre celeste ha
creato per l’utilità degli uomini, dopo il peccato sono concesse ai degni e agli indegni, gratuitamente, a modo di elemosina, per l’amore che egli porta al suo Figlio diletto.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.