Festa di nozze
Venerdì dopo le Ceneri
Is 58,1-9 Sal 50 Mc 9,14-15
Nell’ambiente ebraico, di solito, il precetto del digiuno veniva praticato in preparazione ad una festa religiosa per dimostrare a Dio la propria fedeltà alle Sue promesse. Ma con la venuta di Gesù le promesse sono compiute!
Per questo, alla domanda dell’obbligo del digiuno, Gesù li invita ad andare oltre, a vedere quale è il vero scopo di questo precetto. In una festa di nozze l’obbligo è di mangiare e bere a sazietà per dimostrare la gioia della fraternità. Digiunare proprio in quel momento sarebbe inappropriato. Così, riconoscere che Gesù è il vero Sposo, significa saziarci della Sua presenza, condividere con Lui la Sua stessa gioia di stare con noi, di stare in mezzo all’umanità. In chi ha incontrato Gesù non ci sarà tristezza, né malinconia, né sarà la paura a segnare e guidare la propria vita. Il Signore fa nuove tutte le cose, desidera che la nostra luce si veda, che le nostre ferite si rimarginino. Quando non stiamo nell’Amore di Dio allora sì che sperimentiamo il digiuno.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!” (Is 58,9)
Dalla Leggenda di Santa Chiara d’Assisi [FF 3164]
Il padre Francesco la esortava al disprezzo del mondo, dimostrandole, con una parola viva, che la speranza in questo mondo è arida e porta delusione, e le instillava alle orecchie il dolce connubio di Cristo, consigliandole di conservare la gemma della pudicizia verginale per quello sposo beato che per amore si fece uomo.
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