DOMENICA 21 FEBBRAIO 2021 I DI QUARESIMA – S. PIER DAMIANI
Dal Vangelo
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Commento biblico
Il Vangelo di oggi ci dona uno degli appellativi più belli di Gesù: l’Emmanuele, il Dio con noi. “Il tempo è compiuto”: Gesù quando fa questa affermazione, vuole comunicare che è arrivato il momento che aspettavano tutti, che tanti profeti hanno proclamato, la venuta del Salvatore, l’incarnazione di Gesù. Adesso Gesù è con noi, è arrivato il momento di stare con lui, di sentirlo, di imparare e di gioire. “Il regno di Dio è vicino”: ciò vuol dire che il regno di Dio è prossimo a noi, sta a fianco, davanti a noi, possiamo toccarlo, sentirlo, seguirlo. Papa Francesco ha affermato: “Gesù è il regno di Dio in persona, è l’Emmanuele, Dio-con-noi”. La Parola di Dio, detta dai profeti, adesso è davanti a noi, è diventata carne, cammina con noi, ci guarda negli occhi. “Convertitevi e credete nel Vangelo”: qui Gesù ci invita
a camminare con lui attraverso la conversione e a credere nel Vangelo. Convertire, come abbiamo visto ieri, vuol dire cambiare direzione, intraprendere un percorso di vita diverso. Il Figlio di Dio ci chiama a seguirlo, a camminare con lui, a fare la strada della salvezza. Dobbiamo vivere quello in cui crediamo e farlo diventare realtà, nella carne, nello spirito e nell’anima.
Commento francescano
San Francesco era un seguace di Cristo, imitava i suoi passi, viveva con lo sguardo rivolto a Gesù e in diversi momenti della sua vita riusciamo a percepire questo. Tommaso da Celano ci dice cosa il poverello provava nel cuore al solo pensare la nascita del Salvatore: “La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma
era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di seguire fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l’impegno, con tutto lo slancio dell’anima e il fervore del cuore l’insegnamento del Signore nostro Gesù Cristo e di imitarne le orme. Meditava continuamente le sue parole e con acutissima attenzione non ne perdeva mai di vista
le opere. Ma soprattutto l’umiltà dell’incarnazione e la carità della passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria, che difficilmente voleva pensare ad altro” (FF 466 – 467).
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