Quei segni che ci accompagnano
At 9,1-22 Sal 116 Mc 16,15-18
Conversione di San Paolo Apostolo, Festa
Poco prima di salire al cielo, Gesù appare agli undici riuniti a mensa e conferisce loro un mandato straordinario: l’annuncio del Vangelo in tutto il mondo. E parla loro dei segni che accompagneranno quelli che credono. E’ bello pensare che questi prodigi incredibili, scacciare il male, parlare lingue nuove, essere resi immuni da ogni pericolo, poter guarire chi soffre, siano i segni concreti che accadono nella vita e, prima ancora, nel cuore di chi crede, di chi aderisce sinceramente alla persona di Gesù e la sua Parola.
Come per l’apostolo Paolo, la vita è trasformata da un incontro vero: i segni parlano di un’esperienza, una relazione personale che guarisce, trasforma, libera dal male, e ci rende, a nostra volta, apostoli gioiosi e pieni di forza.
Signore, se dimoriamo in te e tu in noi, porteremo molto frutto; senza di te non possiamo fare nulla!
Dalla Leggenda dei tre Compagni [FF 1440]
Santo Francesco, ormai pieno della grazia dello Spirito Santo, convocando presso di sé i suoi frati, predisse quello che sarebbe loro avvenuto. Disse: «Fratelli carissimi, consideriamo la nostra vocazione. Dio, nella sua misericordia, ci ha chiamati non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di molti altri. Andiamo dunque per il mondo, esortando tutti, con l’esempio più che con le parole, a fare penitenza dei loro peccati e a ricordare i comandamenti di Dio. Non abbiate paura di apparire piccoli e senza cultura, ma annunciate con coraggio e semplicità la penitenza. Abbiate fiducia nel Signore, che ha vinto il mondo!».
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