Per un cuore aperto
Sabato, Feria propria del 9 gennaio
1Gv 4,11-18 Sal 71 Mc 6,45-52
Sembra che Gesù abbia fretta di far allontanare i discepoli dalla dal luogo che lo ha visto sfamare la folla con soli cinque pani e due pesci. Conosce la debolezza dei discepoli e forse vuole evitare che essi diano più peso ai miracoli che al suo insegnamento. Così li costringe a salire in barca, a prendere le distanze, mentre lui si ritira a pregare. Ma da terra, Gesù li vede affaticati, e allora va verso di loro. Ma essi, vedendolo, non lo riconoscono e “restano sconvolti”. Così Gesù, che voleva oltrepassarli, – chissà, forse per preparar loro un posto per riposare?! – nuovamente cambia i suoi piani, e sale con loro sulla barca e il vento cessa.
Di fronte al nostro cuore indurito, cioè incapace di riconoscere Dio e il suo amore, Gesù si fa vicino e “cambia i suoi piani” per noi. Ci costringe, ci spinge a prendere il largo, ci custodisce con il suo sguardo e viene verso di noi quando facciamo fatica. Ci precede e ci accompagna, ci incoraggia e rimane con noi.
Aiutaci Signore, a riconoscere la tua presenza che nei fratelli e sorelle, nelle situazioni e nelle occasioni della vita, ci costringe e ci spinge a crescere, ad aprire il cuore per non vivere nella paura ma nella fiducia in Te.
Dalla Leggenda dei Tre compagni [FF 1399-1400]
Una notte [Francesco] viene visitato dal Signore che, sapendolo bramoso di onori, lo attira e lo innalza ai fastigi della gloria con una visione […]. Chiamatolo per nome, lo condusse nello splendido palazzo di una bellissima sposa pieno di armature, cioè scudi splendenti e simili apparati di guerra che spettano al decoro dei cavalieri […]. Messosi dunque in cammino per raggiungere la Puglia, arrivò fino a Spoleto […]. Mentre stava riposando, nel dormiveglia intese qualcuno che lo interrogava dove voleva andare. Francesco gli espose per intero il suo progetto […]. E la voce: «Ritorna nella tua città e ti sarà detto che cosa devi fare; poiché la visione che ti è apparsa devi interpretarla in tutt’altro senso».
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