Dio ti benedica
Venerdì 1 gennaio, Maria Santissima Madre di Dio
Nm 6,22-27 Sal 66 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21
Solennità
Oggi, primo giorno del nuovo anno, ci scambiamo gli auguri, ma perché? Perché siamo benedetti. La benedizione esprime l’alleanza tra Dio e l’uomo, la fiducia di chi si lascia guidare nel cammino, anche se tra gioie e fatiche, come ha fatto Israele nel deserto. Essere benedetti significa lasciarci educare nello stare alla presenza del Signore che ci custodisce, ci dona la Grazia e la pace, facendoci vedere il Suo volto splendente. Da chi imparare a stare alla presenza del Signore? Dalla semplicità dei pastori che all’annuncio degli angeli s’incamminano fiduciosi, vedono Gesù e lo annunciano a loro volta. Dal silenzio di Maria che come madre custodisce e compara dentro di sé per poter mettere insieme, comprendere sapientemente ciò che vede e ode.
Augurare buon anno, allora, è annunciare la benedizione, che è possibile l’amicizia con il Signore perché Egli è per noi e si lascia incontrare da chi lo cerca con cuore sincero.
Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo nella maternità della beata sempre Vergine Maria (dal prefazio della beata vergine Maria).
Da Laudi e preghiere [FF 262]
Il Signore ti benedica e ti custodisca,
mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore benedica te, frate Leone.
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