La gioia si fa carne
Venerdì, Santo Natale del Signore
Is 52,7-10 Sal 97 Eb 1,1-6 Gv 1,1-18
Solennità
“Prorompete insieme in canti di gioia” (Is 57,9) ecco il frutto del Santo Natale! Cantare, essere lieti, gioire profondamente: è il dono della scoperta di essere abitati dal Signore. Lui è venuto ad abitare nel mezzo di noi e questo è gioia da condividere! C’è una bellezza, una Grazia, una eccellenza da gustare e adorare, che trasforma profondamente la nostra vita. La contempliamo nell’annuncio degli angeli che cantano “Gloria” perché l’Amore di Dio, che squarcia le tenebre, porta definitivamente nel mondo la pace. La contempliamo nella Parola che, dimorando tra noi, si rivela come la Vita che salva dalla tristezza e dalla morte. Mistero eccellente, mistero sublime. Non ci viene donato solo di entrare nella comprensione di questo mistero, ma di esserne abitati: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,1). Lasciamoci abitare dal Signore Gesù e condividiamo i frutti della Sua gioia. Santo Natale!
Grazie Signore Gesù, perché rendi pieno il tempo e la vita di ognuno di noi. E preghiamo per chi ancora non ti ha conosciuto, ti è lontano o ti rifiuta.
Dalla Compilazione di Assisi [FF 1560]
Il beato Francesco aveva per il Natale del Signore più devozione che per qualunque altra festività dell’anno, per la ragione che, sebbene il Signore abbia operato la nostra salvezza nelle altre solennità, pure, diceva il beato Francesco, fu dal giorno della sua nascita che egli si impegnò a salvarci. E voleva che a Natale ogni cristiano esultasse nel Signore e che, per amore di lui, il quale ha dato a noi tutto sé stesso, fosse gioiosamente generoso non solo con i bisognosi, ma anche con gli animali e gli uccelli.
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