Chi dei due?
Martedì III settimana di Avvento
Sof 3,1-2.9-13 Sal 33 Mt 21,28-32
Gesù sta parlando ai capi dei sacerdoti e agli anziani che gli hanno domandato: “con quale autorità fai queste cose?” (Mt 21,24). Poiché Gesù coglie nella loro domanda la mancanza di disponibilità a mettersi in gioco e cambiare le loro idee, racconta questo episodio dei due fratelli che ricevono il medesimo ordine e che rifiutano di compiere. Parla cioè a tutti noi, capaci di non ascoltare la correzione, di non confidare nel Signore, come dice il profeta Sofonìa. In fondo, entrambi i fratelli, seguono la loro voglia nella risposta: uno di essere compiacente e non avere problemi, l’altro di essere ribelle. Ma non è tutto. La vera volontà di Dio è che noi impariamo ad amare. E allora Gesù ci incoraggia con questa Parola ricordandoci che è bello ravvederci, rinnegare la propria volontà e tornare ad amare.
Questo vangelo è un invito a ricordarci che noi siamo sempre poveri e abbiamo bisogno che Dio plasmi il nostro cuore per arrivare alla pienezza della vita, sapendo che incontreremo inevitabilmente qualche strettoia.
Liberaci, o Padre, dalla mediocrità del nostro volere.
Dal Testamento [FF 110]
Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo. E in seguito, stetti un poco e uscii dal secolo.
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