Sicurezza
Giovedì XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9 Sal 99 Lc 21,20-28
San Leonardo da Porto Maurizio, memoria
Questa sezione del Vangelo di Luca è chiamata “grande apocalisse”, e le immagini rappresentano uno scenario di morte e desolazione. Gerusalemme sarà distrutta, e a Babilonia “la luce della lampada non brillerà più”, leggiamo nell’Apocalisse. Cosa può dire a noi oggi?
Se siamo onesti con la nostra vita, possiamo riconoscere quante volte – magari pur vivendo una vita di preghiera – abbiamo costruito le nostre sicurezze, i nostri progetti, elaborato idee di vita contando solo sui noi stessi, su cose mondane e transitorie. E, mentre le elaboravamo, non ci sembrava una stabilità instabile, non ci sembrava una forma di corruzione.
Gesù è netto: la stabilità che viene dall’autonomia dell’uomo è apparente e destinata a svanire. Di fronte a queste parole siamo messi a nudo e sollecitati a convertirci: dove metto la mia stabilità? Come prendo le decisioni in merito ai miei progetti? Sono domande che oggi la Parola invita a farci non certo mossi dalla paura, ma alzando il capo, grazie ad una consapevolezza ed una speranza.
La consapevolezza è ben sintetizzata dal salmo 126: “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella”.
La speranza viene proprio dalle immagini apocalittiche che servono per sottolineare il contrasto tra le incertezze della vita e la luce sicura sempre accesa che è Cristo. Solo in Lui troviamo libertà dalle nostre contraddizioni e nella fede in Lui la nostra stabilità.
Signore, donaci senno e discernimento.
Dalle Lodi di Dio Altissimo [FF 261]
Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
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