Martedì 17 novembre 2020, S. ELISABETTA D’UNGHERIA, PATRONA DELL’O.F.S.
Dal Vangelo
Matteo 25, 31-40
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Dalle Fonti
Leggenda Maggiore III,4: FF 1055
Poco tempo dopo, lo stesso Spirito chiamò altri cinque uomini e il numero dei frati salì a sei. Fra loro, il terzo posto toccò al santo padre Egidio, uomo davvero pieno di Dio e degno di essere solennemente ricordato. Egli, infatti, divenne in seguito famosissimo per le sue sublimi virtù, come di lui aveva predetto il servitore del Signore, e, quantunque illetterato e semplice, si elevò ai più eccelsi vertici della contemplazione. Egidio per lunghi periodi di tempo si dedicava incessantemente alle ascensioni mistiche e veniva rapito in Dio con estasi così frequenti, che, pur essendo in mezzo agli uomini, sembrava conducesse ormai una vita più angelica che umana. L’ho potuto costatare anch’io con i miei occhi e perciò ne faccio fede.
Alla vita
Pochi possono contemplare Dio con rapimenti mistici come si testimonia accadesse ad Egidio, ma tutti – se sono istruiti dalla logica del Vangelo – possono contemplare la sua presenza reale nei fratelli e nelle sorelle che sono nel bisogno. Quando il Signore sceglie di identificarsi con qualcuno, sceglie sempre i piccoli, i bambini, i servi e, qui, i bisognosi. Il Dio di Gesù è il Dio che parteggia per le vittime, per i poveri, per i sofferenti, al punto da stare con loro, da essere presente in loro. Invece mai si identifica o parteggia per i potenti, perché questi solo tali in quanto opprimono e umiliano, mentre Dio è il Dio umile che fa spazio a tutti perché vivano. Dio non è imparziale e non può esserlo chi vuole servirlo.
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