Amore con-vincente
Mercoledì XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Ap 15,1-4 Sal 97 Lc 21,12-19
Santa Firmina, vergine e martire
La Parola di oggi sembra drammatica, ma in realtà descrive una vittoria. Giovanni dice che coloro che hanno vinto la bestia stanno in piedi sul mare. Agli uomini giusti è dato di gustare una vittoria, di ricevere una dignità nuova. Non solo in paradiso dove trionfano con tutti i martiri e i santi. C’è una vittoria silenziosa, quotidiana, semplice, di cui dobbiamo allenarci a scorgere le tracce. Gesù ci aiuta a farlo: ci prospetta un percorso che, inizialmente, ha tutta l’aria di essere una perdita. Ma poi ci rassicura: nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto. Siamo salvi, gustiamo una vittoria. Certo non le vittorie grandiose e scintillanti del mondo, ma molto più convincente. Dove possiamo scorgerla nella nostra vita? Ogni volta che ci scopriamo pazienti, capaci di perdere qualcosa per amore. Ogni volta che, guardando alla nostra storia, in particolare quei passaggi “perdenti”, scopriamo che Dio ci era vicino, con il suo amore vivo, forte e concreto.
Donaci, Padre, di perseverare nella fede e nell’amore, per essere vittoriosi e felici con te nell’eternità.
Dalle Laudi e preghiere [FF 278]
«Ma quale è la vera letizia?». «Ecco, io torno da Perugia e a notte fonda arrivo qui, ed è tempo d’inverno fangoso e così freddo che all’estremità della tonaca si formano dei dondoli d’acqua fredda congelata, che mi percuotono continuamente le gambe, e da quelle ferite esce il sangue. E io tutto nel fango e nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo che ho picchiato e chiamato a lungo, viene un frate e chiede: «Chi è?». Io rispondo: «Frate Francesco». E quegli dice: «Vattene, non è ora decente questa di andare in giro; non entrerai». E poiché io insisto ancora, l’altro risponde: «Vattene, tu sei un semplice e un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te». E io resto ancora davanti alla porta e dico: «Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte». E quegli risponde: ‘‘Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là». Io ti dico che, se avrò avuto pazienza e non mi sarò inquietato, in questo è vera letizia e vera virtù e la salvezza dell’anima».
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