Sollevare lo sguardo
Lunedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 4,32-5,8 Sal 1 Lc 13,10-17
«Era curva e non riusciva in alcun modo a stare dritta». La donna curva del vangelo di oggi richiama alla mente un versetto di Osea: «Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo» (Os 11,7). Il peccato è tutto ciò che ci curva, ci ripiega su noi stessi, ci impedisce di sollevare lo sguardo. A ben guardare, anche il capo della sinagoga e i molti scribi e farisei, per i quali spesso Gesù aveva parole forti, si rivelano chiusi e ripiegati. Chiusi nei propri schemi e ripiegati su se stessi, incontrano il Messia tanto atteso, ma sono incapaci di vederlo. Per loro non c’è meraviglia ma vergogna.
Gesù mentre stava insegnando, vede la donna curva, la chiama a sé e la guarisce attraverso la parola e l’imposizione delle mani. Il Signore Gesù «ci ha amato e ha dato se stesso per noi»! E continua a offrirci la Sua misericordia, perché possiamo tornare a sollevare lo sguardo e riconoscere quello amorevole di Dio che è già rivolto verso di noi.
O Padre, spezza le nostre durezze e crea in noi un cuore nuovo, capace di accogliere il tuo amore
Dalla Lettera ai fedeli [FF 203]
Tutti coloro che non vivono nella penitenza […] e praticano vizi e peccati, e camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri […] costoro sono ciechi, poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo.
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