Casa santa casa
Venerdì XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 3,7-14 Sal 110 Lc 11,15-26
Il Vangelo parla della lotta tra Gesù e il male, una lotta che avviene nell’anima dell’uomo. Quando il male è stato scacciato “da uno più forte di lui”, cioè dal Signore Gesù, la casa è spazzata e adorna, ma c’è il pericolo che rimanga vuota. Se questo succede, il male può tornare e la condizione finale può diventare peggiore della prima. Che cosa vuol dire questa casa vuota? Quando è tutto a posto si rischia di vivere senza voler essere disturbati, né da Dio né dal prossimo, facendo le cose come va a noi senza rendere conto a nessuno. Questo atteggiamento è ancora a favore del male che ci vuole così, un po’ egoisti e centrati su noi stessi. Invece è necessario che il nostro padrone sia il Signore, è importante non rimanere soli e padroni della casa per non chiuderci nell’egoismo, nell’autosufficienza. Rinnoviamo oggi il proposito di lasciare che il Signore ci santifichi, diventi il padrone della nostra casa attraverso la sua Parola e la preghiera. Lasciamo cadere le nostre preferenze, i nostri capricci, per accogliere i Suoi desideri.
Gesù, tu sei l’uomo e il Dio forte. Abita la nostra casa con la tua Grazia.
Dalle Ammonizioni [FF 177]
Dove è amore e sapienza, ivi non è timore né ignoranza.
Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento.
Dove è povertà con letizia, ivi non è cupidigia né avarizia.
Dove è quiete e meditazione, ivi non è affanno né dissipazione.
Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare via d’entrata.
Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza.
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