Segno dell’amore
Lunedì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
Nm 21,4-9 Sal 77 Fil 2,6-11 Gv 3,13-17
Esaltazione della Santa Croce, Festa
Nicodemo aveva visto in Gesù “un segno che parlava di Dio e attraverso il quale Dio parlava a lui” (P. Maranesi). Così nella notte sente affermare che Dio ama il mondo, e lo ama per primo! E questo amore Dio lo manifesta, attraverso il Figlio, che scende perché noi possiamo salire a Lui; scende per “amarci fino alla fine”, così che noi possiamo tornare a essere intimi con il Padre, ri-scoprirci amati anche noi, da sempre.
Ecco allora il senso della festa di oggi, in cui esaltiamo la Santa Croce! La Croce di Cristo è per molti “scandalo e stoltezza”! Ma se accogliamo l’invito a credere, se accogliamo il “segno della croce”, esso ci rivela l’amore più grande che abbiamo mai ricevuto: l’amore di Gesù che da la vita perché noi possiamo avere vita.
“Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia” (Christus vivit 119).
Fa che oggi, Signore, dal contemplarti in croce riceviamo il coraggio e la gioia di donare la vita, scegliendo di perdere “qualcosa di noi” per il bene dell’altro
Dalla terza Lettera di S. Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2888-2889]
Poni la tua mente nello specchio dell’eternità, poni la tua anima nello splendore della gloria, poni il tuo cuore nella figura della divina sostanza e trasformati tutta, attraverso la contemplazione, nell’immagine della sua divinità, per sentire anche tu ciò che sentono gli amici gustando la dolcezza nascosta che Dio stesso fin dall’inizio ha riservato ai suoi amanti.
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