L’equipaggio leggero
Mercoledì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Pr 30,5-9 Sal 118 Lc 9,1-6
San Pio da Pietrelcina, sacerdote
L’autore del libro dei Proverbi ha due intenzioni molto chiare da chiedere a Dio: tenere lontano da lui falsità e menzogna, e preservarlo dalla ricchezza e povertà. Teme infatti che, una volta sazio, possa finire per dimenticare Dio e dire: «Chi è il Signore?» (Pr 30,9). Quest’uomo ha capito che legare il cuore alle cose e a sé stessi, ci porta alla più grande menzogna che possiamo dirci: rinnegare Dio. Ci porta pian piano a dimenticare l’unica fonte di ogni ricchezza, il datore di ogni nostro bene. Allora, preferisce avere poco: “fammi avere il mio pezzo di pane”. Purché il suo cuore rimanga legato a Dio, e custodisca gratitudine e umiltà.
Per questo Gesù, inviando i dodici nel mondo, li esorta a portare con loro un bagaglio leggero. Parla certo di un equipaggio materiale. Ma anche e soprattutto di un bagaglio interiore. E io, se guardo con onestà nel mio bagaglio, cosa vi trovo? Oggi siamo invitati a camminare leggeri, liberi da noi stessi e ricchi di fiducia in Dio.
“Signore, nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi meravigliosi, magnifica è la mia eredità”. (Sal 15,6)
Dalle Laudi e Preghiere [FF 261]
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
Signore Dio vivo e vero (…)
Tu sei tutto, ricchezza nostra a sufficienza.
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