Essere consegnati
Venerdì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Os 14,2-10 Sal 50 Mt 10,16-23
I discepoli, nella missione, si possono trovare come pecore in mezzo a lupi, disarmati e indifesi in situazioni conflittuali di violenza. È una crisi che si intensifica fino ad essere consegnati e ad intaccare i rapporti familiari più sacri. In questa situazione, la perseveranza rischia di essere messa in crisi. Allora, come fare? L’attesa del Signore deve essere perseverante, attiva e sapiente. Ciò che deve ispirare le scelte dei discepoli è la saggia semplicità, avere cuore semplice e integro. Il Signore non lascia i discepoli nella teoria, ma dà delle linee concrete perché siano uomini del Vangelo, con un atteggiamento spirituale che sappia conciliare coerenza e realismo. Avendo i piedi piantati in terra e rivolgendo lo sguardo verso il cielo, il discepolo non cerca la persecuzione e nemmeno fa la vittima. Ma accoglie la prova come occasione di consegna e di testimonianza. Il Signore salva e promette il centuplo già su questa terra e la vita eterna! Ecco, allora, che la consegna è prima di tutto nelle mani del Padre, prima di tutto …
“Metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo e la fragranza del Libano”. Signore, la tua promessa è grande!
Dalle cronache e testimonianze [FF 2219]
Il signor Papa ha confermato la loro Regola e li ha autorizzati a predicare in qualunque chiesa a cui giungessero, dopo avere tuttavia, per riverenza, domandato il consenso al prelato del luogo. Vengono mandati a due a due a predicare come precursori davanti alla faccia del Signore, quasi per preparare il secondo avvento di Lui.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.