Domenica 5 luglio 2020, XIV TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Matteo 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Dalle Fonti
1 Celano 91: FF 479
Desiderando il beato e venerabile padre Francesco,occuparsi solo di Dio e purificare il suo spirito dalla polvere del mondo che eventualmente l’avesse contaminato nel suo stare con gli uomini, un giorno si ritirò in un luogo di raccoglimento e di silenzio, abbandonando le folle che ogni giorno accorrevano devotamente a lui per ascoltarlo e vederlo. Egli era solito dividere e destinare il tempo che gli era concesso, per acquistar grazie, secondo che gli sembrava più opportuno, una parte per il bene del prossimo, l’altra riservata alla contemplazione solitaria. Prese pertanto con sé pochissimi compagni, tra i più intimi e partecipi della sua vita, perché lo salvaguardassero dalle visite e dal disturbo degli uomini e fossero custodi amorosi e fedeli della sua quiete. Rimase in quella solitudine per un certo periodo, e avendo con la preghiera intima e la frequente contemplazione raggiunta una straordinaria familiarità con Dio, bramava sapere che cosa di lui e in lui potesse essere più gradito all’eterno Re.
Alla vita
Spesso ci affanniamo per le tante cose che dobbiamo fare e di cui dobbiamo rendere conto, le giornate fuggono tra impegni incalzanti e urgenze improcrastinabili. Eppure poche sono le cose davvero necessarie, anzi, una sola è “la parte migliore”. Qual è? La “parte migliore” è sapere che Qualcuno ci ama e che ci vuole con sé; è il possedere l’amore di un Padre che non ci giudica per ciò che produciamo ma per chi siamo davvero, cioè figli suoi amati. Questa realtà è semplice eppure non tutti sono in grado di comprenderla: «Ti rendo lode, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli». Perché solo i piccoli sanno di aver bisogno di Qualcuno a cui affidarsi; al contrario i ricchi e i sapienti hanno la tragica convinzione di riuscire, in qualche modo, a salvarsi da sé. Francesco, piccolo, si ritirava in solitudine proprio per poter ricentrarsi, per non lasciarsi montar la testa dal tanto successo che riceveva dal mondo. Signore, donaci di essere sempre piccoli e semplici.
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