Domenica 19 luglio 2020, XVI TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Matteo 13,24-30 (forma breve)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Dalle Fonti
1 Celano 98: FF 490
Ma poiché è legge di natura ineluttabile che il corpo si consumi ogni giorno, mentre lo spirito si può ringiovanire, avvenne che quell’involucro preziosissimo che racchiudeva quel celeste tesoro, cominciò a cedere da tutte le parti e a indebolirsi notevolmente. Siccome però, come dice la Scrittura: Quando un uomo ha finito, allora comincia e quando sarà consumato opererà, si vide il suo spirito farsi più pronto nella carne inferma.
Alla vita
Da dove viene il male? Perché Dio lo permette? La parabola di oggi tenta di dare risposta “indiretta” a queste domande. C’è un campo con due semi: il grano e la zizzania; è il campo del mondo, con la commistione di bene e di male. Di fronte al dilagare del male che vediamo quotidianamente noi saremmo tentati di intervenire in modo drastico, di sradicare il male con la forza riportando ordine e giustizia. Ma Dio ragiona in un altro modo, paradossale ai nostri occhi. “No, non raccogliete la zizzania, perché non succeda che con essa sradichiate anche il grano”. Ci sono per lo meno due implicanze in questa frase: la prima è che siamo tutti legati l’un l’altro e ogni azione punitiva ci riguarda personalmente. Il mondo infatti non è diviso tra “buoni e cattivi”, ma ciascuno di noi porta in sé allo stesso tempo un po’ di grano e un po’ di zizzania. Se il Signore sradicasse il male… dovrebbe cominciare con il falciare noi. C’è poi un secondo aspetto: in natura se un’erba è zizzania, crescendo non può trasformarsi in grano. Ma nell’uomo non è così: anche un uomo malvagio, peccatore, fino all’ultimo ha la possibilità di trasformarsi, di redimersi, e diventare grano buono. Il Signore non fa giustizia subito perché continua a scommettere nell’uomo, sperando che il seme infestante diventi stelo fecondo. Donaci Signore un po’ della tua santa pazienza.
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