Comprendere è pienezza
Giovedì XVII settimana del Tempo Ordinario
Ger 18,1-6 Sal 145 Mt 13,47-53
Santa Donatella
Gesù, dopo aver raccontato le parabole del Regno, fa un piccolo esame ai discepoli, chiede se le hanno capite tutte! E sembra possibile. Il discepolo è come uno scriba, il maggior conoscitore della Torah, che trasmette ciò che trova nel tesoro. Il segreto del discepolo è essere disponibile a cercare nel tesoro ed estrarre la perla, la rivelazione di Gesù con la sua Croce e Risurrezione, perché ne riconoscere il valore. Questo è ciò che ha fatto San Matteo: ha mostrato Cristo attraverso la promessa dell’Antico Testamento. Questo atteggiamento di comprendere la promessa di Dio che si compie nella vita crocifissa e risorta del Signore, è il lavoro di responsabilità e di discernimento che ciascuno di noi deve trasmettere, per la gioia e la pienezza di vita nostra e di tutti!
Signore Gesù, per cogliere la novità che sei Tu, desideriamo essere docili e lasciarci lavorare da te come il vasaio con la creta.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1328]
E, in verità, questo mistero grande e mirabile della croce, nel quale i carismi della grazia, i meriti delle virtù, i tesori della sapienza e della scienza sono nascosti così profondamente da risultare incomprensibili ai sapienti e ai prudenti di questo mondo, fu svelato a questo piccolo di Cristo in tutta la sua pienezza, tanto che in tutta la sua vita egli ha seguito sempre e solo le vestigia della croce, ha conosciuto sempre e solo la dolcezza della croce, ha predicato sempre e solo la gloria della croce.
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