Da che parte stai?
Martedì IX Settimana Tempo ordinario
2Pt 3,11-15.17-18 Sal 89 Mc 12,13-17
A volte la vita ci mette di fronte a delle scelte difficili perché discernere il bene maggiore o il male minore non è così scontato. Altre volte può succedere che nelle relazioni emerga una domanda insidiosa alla quale bisogna rispondere con la semplicità della colomba e la prudenza del serpente (cf. Mt 10,16).
Oggi, nel vangelo, Gesù condivide questa realtà concreta, anche lui si trova a dover affrontare farisei ed erodiani che prima lo lodano – “sei veritiero, insegni secondo verità” – poi gli tendono una trappola: “È lecito o no pagare il tributo a Cesare?” Qualsiasi risposta sarebbe sbagliata: sarà inviso al popolo se dice di pagare, sarà in un problema legale se dice di non pagare.
Gesù, nella sua saggezza, sceglie di rispondere non entrando nella questione e neppure fuggendo. Ma mostrando il denaro con l’immagine e l’iscrizione, chiede “di chi è?”. Ecco la questione vera: di chi sei? a chi ti consegni? E fa capire che non si tratta di separare o contrapporre Dio e Cesare. Il mondo c’è, Cesare – ovvero la concretezza del mondo con le sue condizioni – c’è! Si tratta di restare di Dio mentre siamo in mezzo alle cose più concrete della vita: i lavori di casa, la salute o la malattia, gli impegni più o meno evidentemente spirituali. Abbiamo bisogno di vivere la concretezza del mondo consegnati a Dio, con lo sguardo di chi ama il Signore e da lui si sente amato.
Padre, illumina gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci hai chiamati.
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 199]
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri.
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