Destinati alla gioia
Giovedì VI Settimana di Pasqua
At 18,1-8 Sal 97 Gv 16,16-20
“In verità, in verità io vi dico…”, Gesù sta per affermare un dato della fede, sta per dire qualcosa di stabile: il tempo del silenzio, della sua assenza sarà un momento di pianto e di gemito che spiega il mistero della Croce. Il mondo, chi non vive l’esperienza della fede in Gesù, invece si rallegrerà. È un rallegrarsi che non si fonda sul mistero della morte e resurrezione di Gesù, di chi non è coinvolto in questo Amore!
Invece, dice ancora ai discepoli: “Voi vi rattristerete, ma la vostra tristezza diventerà gioia”. Anche questo è un dato di fede, la gioia del discepolo coinvolge la vita e arriva perché gli viene donato lo Spirito del risorto, lo Spirito di verità.
San Paolo ci testimonia questa gioia, che è la gioia del coraggio e del vivere fino in fondo la propria vocazione. Nella sua missione evangelizzatrice non si ferma davanti al rifiuto. Si rende docile allo Spirito Paraclito che sta dalla sua parte, che gli permette di non scoraggiarsi e di muoversi, cercare nuove mete e nuove vie per portare il Signore a tutte le genti!
Signore Gesù, grazie perché la nostra tristezza diventa gioia ogni volta che nelle nostre esperienze viviamo il passaggio dalla morte alla vita.
Dalla Regola di Santa Chiara [FF 2857]
Siate sempre amanti di Dio e delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite di osservare quanto avete promesso al Signore.
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