In riscatto per tutti
Mercoledì della Settimana Santa
Is 50,4-9a Sal 68 Mt 26,14-25
In questo vangelo si susseguono diverse “consegne”. «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». Ecco la prima: Giuda, che “consegna” Gesù ai soldati, si illude di avere in mano la situazione. In realtà è Gesù che per primo, in cuor suo, si è già totalmente consegnato al Padre. Alle sue mani si abbandona, “obbediente fino alla morte di croce (Fil 2,5). È questa totale obbedienza che lo rende libero, capace di perdere la vita per amore nostro. Come per confermare questa intenzione, durante l’ultima cena con i discepoli, il Signore spezza il pane e lo consegna nelle loro mani: è il suo corpo offerto per amore. Dopo poco si consegnerà nelle mani dei soldati e, attraverso di loro, in quelle di tutti gli uomini. Solo così, infatti, potrà essere sicuro di consegnare noi nelle mani buone del Padre, riscattandoci una volta per sempre dal male e dalla morte.
Signore Gesù, in questi giorni santi riviviamo il mistero della tua Passione. Infondi in noi il desiderio di rispondere a tanto amore con la consegna fiduciosa della nostra vita nelle tue mani.
Dallo Specchio di perfezione [FF 1786]
Volendo poi imitare nella morte il suo Signore e maestro, che aveva perfettamente imitato durante la vita, comandò che gli fossero portati dei pani, li benedisse, li fece spezzare in tante piccole parti (…) Poi ne porse un frammento ai frati, esortando ognuno a mangiarlo interamente. (…) Il beato Francesco, infatti, volle offrire ai suoi fratelli lo stesso segno d’amore.
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