Mc 16,9-15

Cuori increduli

Cuori increduli

Sabato fra l’Ottava di Pasqua
At 4,13-21      Sal 117     Mc 16,9-15

Diceva il Cardinal Martini che ognuno di noi “porta in sé un non credente e un credente, che si parlano dentro, si interrogano a vicenda, si rimandano continuamente l’uno all’altro interrogazioni pungenti e inquietanti”. Diceva poi che la consapevolezza e sincerità di questo dialogo è sempre un segno di maturità umana.
Fin dai tempi della prima comunità cristiana, c’è una difficoltà nel credere alla Risurrezione. Non solo tra gli avversari di Gesù. Ma nel cuore stesso dei discepoli. Anche noi, cristiani del nostro tempo, siamo esposti al rischio dell’incredulità e della diffidenza. Queste nascono e prendono spazio in un cuore indurito, in un’eccessiva fiducia nei propri ragionamenti. Il Signore rimprovera i discepoli, ma non li abbandona. Tutt’altro! Li esorta a ricominciare e rimettersi in viaggio. E affida proprio a loro l’annuncio del suo Vangelo. Perché sa che la fede, se annunciata, diventa più forte.

Signore Risorto, aumenta la mia fede e fa che anche io, come Pietro e Giovanni, non tenga per me la ricchezza di “quello che ho visto e ascoltato”.

Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1173]
Il servo di Dio, con cuore intrepido rispose al Sultano che egli era stato inviato non da uomini, ma da Dio altissimo, per mostrare a lui e al suo popolo la via della salvezza e annunciare il Vangelo della verità. E predicò il Dio uno e trino e il Salvatore di tutti, Gesù Cristo, con tanto coraggio, con tanta forza e tanto fervore di spirito, da far vedere luminosamente che si stava realizzando con piena verità la promessa del Vangelo: Io vi darò un linguaggio e una sapienza a cui nessuno dei vostri avversari potrà resistere o contraddire.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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