Decisioni e sogni
2Sam 7,4-5.12-14.16 Sal 88 Rm 4,13.16-18.22 Mt 1,16.18-21.24
San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, Solennità
Il vangelo di Matteo in questa solennità di san Giuseppe ci racconta l’incarnazione del Figlio di Dio dalla prospettiva di un atto di discernimento, quello della decisione di Giuseppe. Deve prendere una decisione per il bene maggiore in una situazione difficile, rischiosa.
Noi sappiamo come le nostre vite siano ritmate da decisioni e, in questo tempo in particolare, siamo segnati dal rischio e da decisioni difficili. La vita ci sta imponendo decisioni nuove, sofferte, per alcuni anche drammatiche a causa di un virus.
Oggi san Giuseppe ci sostiene indicandoci come lui ha affrontato il dilemma della sua decisione. O, meglio, mostrandoci come Dio agisce quando noi non sappiamo uscire da una difficoltà, quando le decisioni ci sembrano difficili da affrontare. Ci dice di fidarci che Dio parla nella nostra debolezza, come ha parlato nel sonno di Giuseppe. E ancora: Dio ci invita a credere ad un sogno, ad un “di più” presente nella storia che noi non riusciamo a cogliere, a fidarci del suo amore che mai delude, pur passando per vie a noi molto scomode.
Farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà» (Sal 88)
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 234-235]
Dietro consiglio del vescovo della città, uomo molto pio che non riteneva giusto utilizzare per usi sacri denaro di male acquisto, l’uomo di Dio restituì al padre la somma, che voleva spendere per il restauro della chiesa. E davanti a molti che si erano lì riuniti e in ascolto: “D’ora in poi, – esclamò – potrò dire liberamente: Padre nostro, che sei nei cieli, non padre Pietro di Bernardone. Ecco, non solo gli restituisco il denaro, ma gli rendo pure tutte le vesti. Così, andrò nudo incontro al Signore”.
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