Invitati alla festa
Sabato dopo le Ceneri
Is 58,9-14 Sal 85 Lc 5,27-32
Levi è non è un uomo qualsiasi, ma un peccatore pubblico. Esattore delle tasse a servizio del potere, traditore del suo popolo, Levi sfrutta la sua posizione per arricchirsi. Inoltre disonora un nome sacro riservato ai soli sacerdoti del tempio. Gesù non solo lo perdona, ma lo chiama ad andare dietro a Lui e condividere la sua missione. Entra nella sua casa per mangiare con lui e la sua famiglia. La misericordia è per chi si lascia toccare il cuore dalla voce del Signore. I farisei sono fuori e osservano, si escludono dal banchetto: “Come mai mangiate…?”. Resta escluso dalla salvezza chi crede di essere giusto. Non rinasce chi si crede migliore degli altri. Gesù si avvicina e si rivolge con amore a chi sa di aver bisogno di salvezza e di perdono. Non aspetta che siamo perfetti per invitarci a seguirlo: sa benissimo che siamo poveri, ma ci chiede di attaccare a Lui il nostro cuore.
Signore, è vero, siamo poveri. Ma infinitamente amati! Questo amore ci consente di cambiare e di fare la tua stessa strada.
Dal Libro delle tribolazioni di Angelo Clareno [FF 2147]
Gli apparve il Cristo e gli disse: «Perché tanto ti turbi e rattristi, Francesco? (…) Io ti ho chiamato dal mondo, mentre stavi nei peccati e ti ho illuminato e ammaestrato a prendere sopra di te il giogo soave della mia vita e a portarlo umilmente, ed io per te custodirò e conserverò quello che per mezzo tuo ho fondato e piantato».
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