Domenica 9 febbraio 2020, V TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Matteo 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Dalle Fonti
1 Celano 26: FF 363
Il beato padre Francesco, ricolmo ogni giorno più della grazia dello Spirito Santo, si adoperava a formare con grande diligenza e amore i suoi nuovi figli, insegnando loro, con princìpi nuovi, a camminare rettamente e con passo fermo sulla via della santa povertà e della beata semplicità. Un giorno, pieno di ammirazione per la misericordia del Signore in tutti i benefici a lui elargiti desiderava conoscere dal Signore che cosa sarebbe stato della sua vita e di quella dei suoi frati. A questo scopo si ritirò, come spesso faceva, in un luogo adatto per la preghiera. Vi rimase a lungo invocando con timore e tremore il Dominatore di tutta la terra, ripensando con amarezza gli anni passati malamente e ripetendo: «O Dio, sii propizio a me peccatore!»(Lc 18,13). A poco a poco si sentì inondare nell’intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza.
Alla vita
Il Vangelo di oggi fa parte del grande discorso della montagna e segue direttamente la meravigliosa pagina delle Beatitudini, vera carta d’identità del cristiano. Alla luce di questo, Gesù attraverso due similitudini, ci dice che cosa non possono non essere i Suoi discepoli per dirsi tali. Innanzitutto il sale. Infatti come il sale da sapore al cibo rendendolo piacevole e gustoso, così noi cristiani, in qualsiasi contesto della vita ci troviamo, dovremmo saper donare senso, gusto, bellezza alle cose della vita di ogni giorno ed essere capaci di comunicarlo agli altri perché anch’essi possano goderne. Poi la luce. Infatti come la luce non esiste per se stessa ma per rendere visibili e luminose le cose che la circondano, così noi cristiani dovremmo stare in mezzo, ma solo per mettere in luce le cose sante della vita, evidenziarne le ombre, illuminare le notti più buie dei nostri fratelli donando Speranza e valorizzare la bellezza e la dignità di chiunque ci sta di fronte.
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