L’umiltà di Dio
Lunedì III Settimana del Tempo Ordinario
2Sam 5,1-7.10 Sal 88 Mc 3,22-30
Le opere di Gesù manifestavano la sua potenza, ed erano evidenti opere di bene, nelle quali mai lui si metteva in mostra. La potenza di Gesù era sempre un segno di bontà, accompagnato dall’umiltà.
Se seguiamo la verità e il bene, il Signore si rivela, si mostra. Ma se non vogliamo vedere, lui resta fuori. Se non vogliamo vedere riusciamo perfino ad accusarlo di essere dalla parte del male. Il vangelo di oggi ci mostra quanto in basso possiamo scendere quando seguiamo il nostro orgoglio.
Il Dio che ci rivela Gesù è invece così grande nell’amore, che scende ancora più in basso di noi così che, se non lo vogliamo accogliere, sceglie di restare fuori. Ecco il senso del peccato imperdonabile: il Signore può perdonare tutto, ma rispetta così tanto la nostra libertà, che se rifiutiamo il suo perdono, se ci ostiniamo a non volerlo, non ci forza, e rispetta la nostra scelta. Senza mai smettere di amarci.
Abbi misericordia di noi, Signore, togli da noi il cuore di pietra e donaci un cuore veramente umano, libero di lasciarsi guidare e riempire da Te
Dalle Ammonizioni [FF 153-154]
Considera, o uomo […] tutte le creature, che sono sotto il cielo, per parte loro servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma tu insieme con loro lo hai crocifisso, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. Di che cosa dunque puoi gloriarti?
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