L’àncora della tua Parola
Mercoledì III Settimana Tempo ordinario
2Sam 7,4-17 Sal 88 Mc 4,1-20
San Costanzo vescovo e martire, memoria
Gesù, salito su una barca ancorata alla riva, si mette a sedere e sta sul mare. Da lì ci esorta all’ascolto sincero, disponibile, ci invita a stare “ancorati” a Lui. Ma come? La sua Parola è l’àncora che ci tiene legati a Lui. ‘Frequentare’ assiduamente la Parola di Dio, meditarla con la mente, custodirla nel cuore, ci permette di essere fedeli, saldi nel Signore. Allora sarà la Parola stessa a plasmarci, operando dentro di noi, giorno dopo giorno, quei cambiamenti che esige. A noi l’impegno di essere terreno aperto, buono, accogliente. Gesù oggi parla alla folla stando seduto sul mare. Nella simbologia biblica, il mare rappresenta l’abisso del male e della morte, di cui davvero non riusciamo a vedere il fondo. Il Signore vi è assiso sopra, domina su di esso con il potere del suo amore. Lui stesso ci dona ogni giorno quella Parola che ci purifica, ci fa forti contro il male, e ci accompagna verso la vita senza fine.
Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Dal Testamento [FF 114]
“E voglio che questi santissimi misteri sopra tutte le altre cose siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi. E dovunque troverò manoscritti con i nomi santissimi e le parole di lui in luoghi indecenti, voglio raccoglierli, e prego che siano raccolti e collocati in luogo decoroso”.
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