Non preoccuparti
Giovedì 26 dicembre, Ottava di Natale
At 6,8-12;7,54-60 Sal 30 Mt 10,17-22
Santo Stefano, primo martire
Abbiamo ancora nella memoria la dolcezza della santa notte del Natale di nostro Signore e oggi ci viene proposto di far memoria del martirio di Stefano. Cioè di un uomo che ha accolto e vissuto fino alla fine il senso del dono di Gesù al mondo.
Potrebbe sembrare un po’ crudo questo passaggio dal Natale al martirio.
Se lo guardiamo bene, però, suona come un incoraggiamento e una conferma. Il Signore davvero è vicino; il suo Spirito ci suggerisce le parole giuste nelle difficoltà, ci ricorda l’amore immenso di Dio fino a farsi bambino. In una parola, oggi ci viene ricordato: “non preoccupatevi” di nulla, anche delle cose più dure che la vita potrà riservarvi, perché io sono con voi, sempre.
Sii per me una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei, per il tuo nome guidami e conducimi (Sal 30).
Dal Trattato dei miracoli [FF 856]
Non soltanto la creatura ubbidiva al solo cenno di quest’uomo, ma la Provvidenza stessa del Creatore condiscendeva ovunque ai suoi desideri. Quella paterna clemenza preveniva i suoi desideri e anticipatamente con sollecitudine accorreva come a colui che si era abbandonata ad essa. Si manifestavano ad un tempo il bisogno e la grazia, il desiderio e il soccorso.
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