Che Amore!
Sabato, feria propria del 21 dicembre
Ct 2,8-14 Sal 32 Lc 1,39-45
Il nostro Dio nella Sua Parola si china a parlarci con le nostre parole. Nel Cantico dei Cantici rivela il suo amore per noi usando l’immagine di due amanti, che ci parla di un amore profondamente umano. E se l’uomo e la donna, quando si amano, sono capaci di gesti e parole così profonde e così belle, quanto più il nostro Dio è capace di gesti e parole che davvero ci riempiono di consolazione e di gioia! L’amore di Dio per noi si rende concreto nell’amore umano che riceviamo dagli altri e che diveniamo capaci di donare agli altri. In questo è davvero un bellissimo esempio Maria, che si reca in fretta da Elisabetta per poi fermarsi a lungo con lei, per esserle di aiuto negli umili servizi feriali di una donna, anziana e madre. È un amore profondamente umano quello che unisce Maria ed Elisabetta, e allo stesso tempo è uno scambio profondamente divino quello fra queste due donne. Perché è lo Spirito, che abita in entrambe, che le guida nel loro reciproco scambio di affetto, di servizio, di gioia.
O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Dalle Lodi di Dio Altissimo [FF 261]
Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie […].
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete […].
Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.
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