Venerdì 1 novembre 2019, TUTTI I SANTI
Dal Vangelo
Matteo 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Dalle Fonti
Leggenda di Santa Chiara 43: FF 3244-3245
Il letto della madre è circondato dalle figlie che stanno per diventare presto orfane: e la loro anima è trapassata da una spada di acerbo dolore (cfr Lc 2,35). Non le ritrae il sonno, non le smuove di lì la fame: ma, dimentiche dei giacigli e della mensa, solo di piangere notte e giorno sembrano contente. Tra di loro la devota vergine Agnese, inebriata di salse lacrime, scongiura la sorella di non andarsene abbandonandola. E a lei Chiara risponde: “Piace a Dio, sorella carissima, che io parta; ma tu smetti di piangere, perché presto verrai al Signore dietro a me; e, prima che io mi separi da te, ti verrà concessa dal Signore una grande consolazione”.
Alla vita
La Chiesa oggi si rallegra ed esulta per la grande ricompensa che tanti suoi figli stanno godendo nei cieli. Sono coloro che la Parola chiama “beati”, coloro che hanno vissuto in pienezza la loro quotidianità a volte tanto semplice da apparire banale agli occhi del mondo, ma non a quelli di Dio. Sono quelli che Papa Francesco chiama “i santi della porta accanto”. Quelli che, come santa Chiara, sono capaci di dire nella e con la loro vita “piace a Dio”. Piacciono a Dio la mitezza, la misericordia, il desiderio di bene e di giustizia. Piacciono a Dio non tanto le situazioni di fatica e di sofferenza quanto il modo docile di starci dentro, la capacità di vederci attraverso e di scoprire in ogni realtà delle tracce della presenza del divino. Potremmo chiamarla anche purezza di cuore. Piace a Dio che l’uomo sia capace di dare un senso di bene a ogni avvenimento, anche alla morte di un persona cara: è sicuramente un distacco doloroso, ma dà consolazione pensarla viva nella pienezza dell’abbraccio del Padre. Beati allora non sono solo coloro che, come s. Chiara, ci hanno preceduto nel regno, ma anche tutti quelli che riescono a vedere e rendere presente il regno già qui e ora.
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