Tutto viene dopo
Mercoledì XXXI Settimana del Tempo ordinario
Rm 13,8-13 Sal 111 Lc 14,25-33
Commemorazione di tutti i defunti dell’Ordine serafico
Gesù oggi non ci chiede di amare di meno gli altri. Anzi, l’incontro con Lui non può che aprirci ad una carità più grande verso tutti. Ma qui Gesù ci dice come amare in modo sempre più autentico e più adulto. È possibile solo se ordiniamo a Lui ogni nostro affetto, ogni legame, le nostre radici, il futuro, la vita stessa. Tutto viene dopo. Gesù è il primo, Lui la fonte di ogni dono, il garante di ogni legame sincero, duraturo, gratuito. San Giacomo dice: “ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c’è variazione né ombra di cambiamento” (Gc 1, 17). Dentro di noi è iscritto il desiderio di amare totalmente e per sempre. Tuttavia siamo deboli. Gesù oggi ci fa l’esempio dell’edificazione di una torre, o della preparazione alla battaglia. Ci dice che da soli non possiamo portare a termine la “costruzione” dei nostri affetti, le “battaglie” dei nostri sentimenti volubili. L’amore per gli altri, se purificato e illuminato da Gesù, diviene forte. Se vissuto sull’esempio del Signore, che è carità perfetta e amore fino alla fine, diventa più puro, più vero, ed entra nell’eternità.
“Signore Gesù, tu sei il bene più grande, nel quale ogni altro bene riceve il suo pieno valore e significato” (Papa Francesco).
Dall’Ufficio della Passione [FF 288]
Portate in offerta i vostri corpi, prendete sulle spalle la sua santa croce, e seguite sino alla fine i suoi santissimi comandamenti.
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