Tempio d’Amore
Venerdì XXXIII Settimana del Tempo ordinario
1Mac 4,36-37.52-59 1Cr 29 Lc 19,45-48
Santa Cecilia vergine e martire, memoria
La prima lettura ci racconta l’esito positivo per Gerusalemme, dopo due attacchi dei siriani. Grazie a Giuda Maccabeo, lo straniero è sconfitto e si può riconsacrare il Tempio che era stato profanato.
È la storia che si ripete anche al tempo di Gesù: il Tempio, centro del potere religioso e civile, attraverso il commercio illecito, viene profanato, diventando un covo di ladri.
“La mia casa sarà casa di preghiera” dice con forza il Signore! Ora tocca a Gesù ri-purificarlo e lo fa in un modo nuovo. Il suo stesso corpo sarà la casa, il luogo della comunione d’Amore tra Dio e gli uomini. Gesù è per noi il Tempio, il luogo in cui tutto di noi è subordinato. La pienezza della nostra vita dipende dal rapporto intimo e personale che abbiamo con Lui, con la Casa piena dello Spirito Santo, con la Casa dalla porta sempre aperta. Meraviglioso l’esito che ha sul popolo la sua parola e il suo gesto deciso: “tutto pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo”.
Signore Gesù, aumenta in noi il desiderio di stare con Te, nostro Tempio. Santa Cecilia, prega per noi.
Dalla Leggenda di S. Chiara d’Assisi [FF 3165]
Accesa infatti da fiamma celeste, così profondamente ripudiò la vanità della gloria terrena, che nulla più del fasto mondano poté in qualche modo intaccare il suo cuore. Anche le lusinghe della carne disprezza e si propone di tenersi lontana dal talamo di colpa, desiderando di fare del suo corpo un tempio per Dio solo e attenta a meritare con la pratica della virtù le nozze col gran Re.
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