Sguardo profondo
Venerdì XXXIV Settimana del Tempo ordinario
Sir 44,1.10-15 Sal 23 Mc 10,17-21
Tutti i Santi dell’Ordine Serafico, festa
Essere visti è l’esperienza decisiva dell’alterità. Abbiamo bisogno dello sguardo di un altro per capire che esistiamo, essere visti è il primo modo in cui sperimentare la fiducia riposta dagli altri in noi. E possiamo decidere lo sguardo con cui entrare in relazione, con cui vogliamo raggiungere l’altro: possiamo avere uno sguardo che accoglie o che allontana, uno sguardo mite o che cattura e seduce. Uno sguardo che desta fiducia o che incute timore, spavento o che a volte uccide.
Lo sguardo di Gesù cosa dice? “Allora Gesù, fissato lo sguardo su di lui, lo amò”! Gesù fissa lo sguardo, vuole comunicare in modo profondo con quel giovane che ha gli chiesto di vivere. Vuole che egli “si senta visto”, si senta conosciuto, si senta accolto. Questa è l’esperienza straordinaria e decisiva, che quando avviene veramente cambia la vita! Gesù desidera che il cuore del giovane incontri il Suo, pieno di amore gratuito, per fa emergere nel giovane stesso l’amore che ha in sé e che deve accogliere e donare. Egli deve ormai rispondere a quello sguardo che lo spinge a cambiare vita, a prendere un nuovo orientamento, a mutare i rapporti che ha con gli altri e con le cose, per poter stare con il Signore e seguirlo.
Signore Gesù, donaci di guardare ai Santi, uomini e donne che hanno accolto il Tuo sguardo d’amore!
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 221]
Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offre.
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