Santità, felicità vera
Venerdì XXX Settimana del Tempo ordinario
Ap 7,2-4.9-14 Sal 23 1Gv 3,1-3 Mt 5,1-12
Tutti i Santi, Solennità
La Chiesa ci dona di celebrare la comunione dei Santi con la parola felicità, beato. Felicità, dal latino felix, significa fecondo, nutriente.
La persona santa è colei che ha vissuto con fecondità la sua vita e ha permesso agli altri di essere nutriti nella relazione con lei.
La felicità, la beatitudine, non è una cosa, bensì una persona. Perché questa fecondità nasce dalla relazione che instauriamo con il Signore e da come accogliamo l’azione dello Spirito Santo che viene riversato a piene mani nella nostra vita. Le otto beatitudini sono il percorso verso la felicità e ci annunciano che il Suo Regno già ci appartiene. Cristo bussa alla nostra porta e ci annuncia che la felicità è già presente; ha posto la felicità sulla nostra strada, perciò è dono Suo. Lui sa in quale modo farla vivere ad ognuno di noi, perché possiamo arrivare alla santità di vita.
Signore Gesù, il Santo annuncia che è possibile vivere la vera gioia solo seguendoti! Donaci di imparare a camminare sulla via della beatitudine come tu ce la indichi e ce la doni.
Dalle lettere di Santa Chiara ad Agnese di Praga [FF 2901]
Te veramente felice! Ti è concesso di godere di questo sacro convito, per poter aderire con tutte le fibre del tuo cuore a Colui, la cui bellezza è l’ammirazione instancabile delle beate schiere del cielo. L’amore di lui rende felici, la contemplazione ristora, la benignità ricolma. La soavità di lui pervade tutta l’anima, il ricordo brilla dolce nella memoria. Al suo profumo i morti risorgono e la gloriosa visione di lui formerà la felicità dei cittadini della Gerusalemme celeste.
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